mercoledì 28 marzo 2012

se già si è felici in partenza, ovvero il mio giorno della decrescita

magari, a volte, un post serio. oggi è il mio giorno della decrescita - che poi in realtà a me questa cosa della decrescita convince a tratti, con il chiedere il sacrificio al singolo e non a chi di dovere, che più che felice mi sembra un po' forzata. o magari è felice se già se si è felici in partenza.
ad ogni modo, è il mio giorno della decrescita. per il mio famoso compleanno mia sorella mi ha regalato Girmi la yogurtiera, e io subito a fare lo yogurt di soia biologico che altrimenti costa un occhio della testa (che mai ma proprio mai nella vita avrei pensato allo yogurt di soia biologico, che se è surrogato dello yogurt almeno trovategli un altro nome, che qual è il senso della soia, che tutte quelle cose e poi ci sono cascata) con il latte di soia prodotto viviverde coop comprato alla coop di famiglia sotto casa. insomma ieri metto in azione Girmi e già mi sento come il Creatore a guardare i miei piccoli vasettini pieni di fermenti che giustamente fermentano. e già li pregusto, me li immagino saltellare sulla lingua, penso alla sensazione plurisensoriale della scoperchiatura del vasetto. finché scopro di aver sbagliato tutto. sì. perché non andavano coperti, i vasetti, durante la fermentazione. evviva. tentativo n° 1 fallito. ma poi chissenefrega che sarà buono uguale, così stamattina faccio colazione con il vasetto uno di sette di yogurt di soia autoprodotto, e visto che mi sento tanto decresciuta mi faccio anche una spremuta d'arancia, che se lo yogurt è di soia non dovrebbe fare reazioni esplosive nello stomaco. e poi tutta contenta esco col cane e penso che questa cosa del mio giorno di decrescita lo devo condividere.
per il mio famoso compleanno l'amica Sara mi ha regalato invece una piantina di pomodorini ciliegini, che ancora non li ha ma che se non faccio morire nel giro di una settimana magari prima o poi me li darà, i pomodorini. e allora penso che carino se mi facessi un orticello in balcone, così ieri mentre Girmi era in azione vado anche da viridea che magari mi compro qualche pianticella. mille tipi di lattuga che figurarsi se ne conoscevo l'esistenza, altrettanti mille tipi di pomodori peperoni zucchini melanzane angurie zucche broccoli fagiolini cipollotti meloni. magari inizio con la rucola va, per non esagerare. esco con le mie pianticelle di rosmarino (in sostituzione del suo predecessore già defunto), lattuga che si chiama isobel e rucola selvatica. belle piantine tutte dritte e attente, che poi una volta portate in casa e piantate sul balcone si ammosciano. però ci provo, e oggi visto che è il mio giorno della decrescita mi mangerò un'insalatina del mio balcone,.

e nel frattempo mi ascolto to bring you my love di pj harvey in vinile, che mi ha regalato la persona con cui credo di condividere la vita da un anno e mezzo per il mio famoso compleanno. che non c'entra con la decrescita ma magari con l'essere felici in partenza.


2 commenti:

  1. Carino questo, carino, si. Lo yogurt autoprodotto è un po' il tormentone di Pallante, sapevi? quindi ci sta. Comunque il movimento della decrescita non deresponsabilizza chi di dovere, anzi si spiega ben bene che si dovrebbe fare, soprattutto se leggi Latouche, solo che arrivarci è molto difficile.
    Cordialmente
    Dalia

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  2. lo so, lo so, è che purtroppo continuo a vederla come una bella utopia poi effettivamente impraticabile a livello macroeconomico - per una serie di ragioni... quanta serietà.

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